L’origine della tradizione risale al 19 gennaio 1518, al giorno in cui il frate agostiniano Leonardo Savina potè finalmente toccare con mano ciò che un sogno di quattro anni prima gli aveva preannunziato: l’esistenza di un nascondiglio che custodiva una statuetta della Vergine, appositamente celata dai cristiani durante la persecuzione iconoclasta di Leone XIII e Costantino VI.
Sostenuto dalla voce della Madonna - “cava! cava!”, sembrava gli ripetesse - il frate non si arrese mai nei lunghi scavi, finché il crollo della grotta riportò alla luce il piccolo simulacro. Le grazie della Madonna si manifestarono subito in miracolose guarigioni, che trovarono conferma in analoghi episodi dei secoli successivi.
La Madonna della Cava, Patrona della città dal 1788, è così denominata in relazione al piccolo simulacro di antichissima fattura ed alle sue vicende storiche.
Il Santuario si trova in pieno centro storico, ed è stato recentemente ultimato in armonia con i resti della sontuosa chiesa costruita a partire dal 1607, ampliata nella metà del XIX secolo, e completamente distrutta dal tragico bombardamento subìto dalla città l’11 maggio 1943: una pioggia di fuoco con migliaia di vittime civili - una ferita ancora viva- che, ironia della sorte, avvenne nello stesso giorno in cui Marsala, ottantatré anni prima, aveva accolto Garibaldi sbarcato qui per unire l’Italia.
Il pozzo dove fu rinvenuta la statuetta è ancora visitabile, e vi si accede dalla grotta scavata nella pietra che costituì il nucleo originario della chiesa realizzata dagli Agostiniani subito dopo la scoperta. I recenti restauri hanno restituito splendore all’intera chiesetta ipogeica, agli affreschi rinascimentali ed alle sculture che ne ornano le cappelle.
Il corpo moderno del Santuario è perfettamente integrato con le strutture preesistenti: la sala parzialmente interrata è semplice ma ampia, concepita per ospitare un buon numero di fedeli. In fondo ad essa, dietro l’altare, una teca custodisce il sacro simulacro.
Grazie alla grande generosità dei devoti, la statuetta, ancora una volta miracolosamente salvata dagli eventi terreni, sembra finalmente aver trovato una degna e protetta collocazione.