Chiesa Madre

La facciata della Chiesa Madre
La navata centrale della Chiesa Madre

La leggenda narra che l’intitolazione a San Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, fosse seguita al naufragio sulle spiagge marsalesi di una nave che trasportava delle colonne in marmo, provenienti da Corinto e destinate ad una costruenda chiesa in Inghilterra, dedicata allo stesso Santo.

Le fonti storiche ci tramandano piuttosto che il martirio di San Tommaso era vicenda ben nota in Sicilia, e che la popolarità del Santo fosse stata agevolata dai buoni rapporti tra l’Inghilterra ed i Normanni.

In piazza della Repubblica, sulla quale insiste anche Palazzo VII Aprile, sede del Consiglio comunale, si apre la maestosa facciata della Chiesa Madre, dedicata a San Tommaso Becket. Le notizie storiche sulla sua costruzione ci riportano al XII secolo, quando fu eretta dai Normanni, sembra quasi certamente su una preesistente basilica paleocristiana. Nel corso dei secoli XIII-XVI si susseguirono ampliamenti e modifiche, fino alla riedificazione ex-novo, iniziata nel 1618 soprattutto grazie ai contributi volontari provenienti da tutti i ceti sociali, e protrattasi nel tempo fino all’apertura al culto nel 1656. Il completamento degli interni ebbe fine solo nel 1717.

Tra il XV ed il XVIII secolo le dodici cappelle delle navate laterali vennero affidate alle confraternite delle maestranze, prima fra tutte quella del Santissimo Sacramento, assegnata a falegnami, sarti, fabbri e calzolai.

La planimetria attuale rispecchia lo schema di costruzione del XVII secolo, con l’intersecarsi della navata centrale con il transetto e la presenza delle due navate laterali. Complessivamente, però, la “Matrice” odierna è il risultato del sovrapporsi e del combinarsi di diversi stili e di ulteriori modifiche e ricostruzioni che si sono rese necessarie dal 1700 ad oggi. La cupola, crollata più di una volta, è stata terminata soltanto nel 1951 e l’ordine superiore della facciata è stato aggiunto tra il 1955 ed il 1956.

L’ordine inferiore del prospetto, interamente realizzato in tufo faccia vista, è caratterizzato da elementi manieristici e barocchi, come lo sono i due campanili laterali, mentre l’ordine superiore è scandito dalle quattro statue di S. Giovanni Battista, di S. Tommaso Becket, di Leone Magno e Gregorio Magno, culminando nel possente timpano con le insegne papali.

L’interno della chiesa è particolarmente alto e luminoso, caratterizzato dall’ampiezza della navata centrale che accompagna la vista verso l’abside, dove spiccano la tela del martirio di San Tommaso Becket del XVII secolo, il coro ligneo ottocentesco e le due statue gaginesche di San Vincenzo Ferreri e San Tommaso Apostolo. L’intera chiesa accoglie nei suoi spazi numerosissime opere d’arte, manufatti lignei ed argentei di epoche diverse, e, soprattutto, sculture rinascimentali, molte delle quali attribuite alla famiglia dei Gagini.